Il 18 marzo 2021 è stata istituita la giornata nazionale in memoria delle vittime covid. La legge porta la firma del presidente della Repubblica, Mattarella,e dell’ex Presidente del consiglio Mario draghi che sostituì Giuseppe conte.
Mario draghi coniò la frase “Non ti vaccini, ti ammali, muori”.
Se il 18 marzo si deve ricordare qualcosa o qualcuno , non saranno di certo le vittime del sistema covid gestito dall’asse politico-sanitario-finanziario. Il carnefice commemora le sue vittime?
Il 18 marzo è invece il ricordo dei camion con le bare di Bergamo (povere vittime!), le cui immagini furono ripetutamente mandate in onda a terrorizzare le persone che, impanicate, sono diventate facilmente manipolabili permettendo di farsi dividere le une dalle altre. Una società senza Rapporti Interpersonali, è una società senza spina dorsale, quindi, piegabile.
Il 18 marzo 2021 è stata istituita la giornata nazionale per le vittime covid proprio da chi era chiamato a proteggere il popolo assicurando una assistenza sanitaria degna del nome. Non vi può essere rispetto da parte di noi familiari che abbiamo visto sparire i nostri cari in reparti ospedalieri bunker della giornata nazionale voluta da politici governanti che ,già nel 2020, hanno mostrato superficialità verso la popolazione con gli eventi “aperitivo sui navigli “, “ abbraccia un cinese “… anziché provvedere, in sinergia tra loro indipendentemente dal colore di appartenenza, a coordinare la sanità nazionale assicurando che vi fosse la somministrazione tempestiva dei primi presidi farmacologici (es. idrossiclorochina, antiinfiammatori) a tutti gli italiani senza distinzione tra regioni.
A febbraio 2020 a Mantova/Pavia la mente brillante di una equipe medica era già in azione con le prime intuizioni e quindi scoperte :
il plasma iperimmune era l’unica arma efficace specifica e un ministro della sanità che aveva a cuore la salute del popolo, avrebbe dovuto chiamare nel suo ufficio questa equipe medica e passare subito all’azione per salvare quante più vite possibili. Invece, si è arrivati addirittura a marzo 2021 In cui politici istituivano la giornata nazionale per le vittime covid mentre, non solo il plasma iperimmune era demonizzato e quindi non utilizzato Ma, nei frigoriferi degli ospedali dove i cittadini Morivano in condizioni disumane senza nemmeno il riconoscimento della salma, Stazionavano, inutilizzate, le fiale degli anticorpi monoclonali anti Spike del sars cov 2.
Il 18 marzo non è il giorno della commemorazione delle vittime che loro, i potenti, hanno strumentalizzato.
I morti “covid” vanno commemorati in una giornata che dovrà essere quella in cui lo Stato, finalmente, riconoscerà di aver sbagliato, il giorno in cui lo Stato riconoscerà di non aver fatto abbastanza , il giorno in cui lo Stato riconoscerà che non sono stati rispettati i diritti umani e i diritti del malato “covid”.
Quella sì che sarà la vera giornata nazionale in memoria delle vittime “covid “. Al momento ,nessun 18 marzo sarà onestamente commemorativo le persone scomparse al di là di una porta di ospedale ai tempi del covid.
Nel convegno del 13 dicembre 2023, che si è tenuto nella sala conferenze Matteotti della camera dei deputati, l’Avv. Eleonora Coletta,associata del comitato familiari delle vittime “covid”e vicepresidente del comitato familiari delle vittime dell’ospedale Moscati di Taranto , ha presentato una proposta di legge, che se approvata, darebbe dignità prima di tutto alle vittime covid e dopo anche ai loro familiari.
La legge, mira al riconoscimento dello status di Vittime e a vedersi corrispondere dallo Stato le prerogative tutte che vengono corrisposte alle altre vittime già riconosciute (del dovere, del terrore, di Ustica, della Uno Bianca ecc.). Questo sì che sarebbe un riconoscimento sociale di uno Stato che non è riuscito a proteggere i propri cittadini-pazienti, curandoli e assistendoli.
Sabrina Gualini, presidente del comitato familiari delle vittime “covid”.