Leone Monteduro è un’artista che emoziona, il suo stile cattura al primo ascolto, la sua voce avvolge come un abbraccio. Attivo dal 2012 con varie collaborazioni musicali; registra LEONE il suo primo progetto da solista nel 2017 e CUOR DI LEONE il suo primo album nel 2018 mentre è di quest’anno HAI VINTO TU, il suo ultimo lavoro in studio. Alla sua seconda collaborazione con Playmastermovie, Leone ci regala, dopo L’AMORE NEGATO (ascolta la canzone qui) inserito nel documentario di Alessandro Amori LA MORTE NEGATA (guarda il documentario qui), un altro brano di struggente bellezza dedicato a Maria Grazia Piccinelli, presidente del Comitato Fortitudo e protagonista di Modello Fortitudo, documentario di prossima uscita sempre di Amori e Playmastermovie. Abbiamo incontrato Leone e gli abbiamo fatto un po’ di domande.
Leone, quando e come hai pensato a Maria Grazia Piccinelli come ispirazione per una canzone?
Quando Alessandro Amori mi ha parlato del progetto Modello Fortitudo mi sono sentito di proporgli una nuova collaborazione artistica, visto anche il successo de La Morte Negata. Anche perchè sono rimasto colpito dalla figura carismatica di Grazia che, a mio avviso, raccoglie nella sua persona, la volontà e l’energia di chi ancora crede nella qualità dell’essere umano. Vedo in Grazia la forza delle mistiche cristiane che fanno del loro operato qualcosa di più grande, qualcosa di universale, anche se nel loro piccolo spazio fisico delle quattro mura di una cella. Quello che riesce a smuovere lo spirito di una sola persona può essere paragonato ad una rivoluzione di massa se solo accompagnato da una dimensione umana superiore vicina al divino.
Come si intitola il brano?
Il brano si intitola IN STATO DI GRAZIA (ascolta il brano qui) ed è stato scritto e composto per il documentario Modello Fortitudo di Alessandro Amori e presto lo potremo ascoltare anche sulle maggiori piattaforme digitali come Spotify. Il brano è stato arrangiato da Federico Coderoni nel suo studio berlinese. Il taglio acustico, ma sinfonico ed elettronico allo stesso tempo, è il frutto di una stretta collaborazione con Federico il quale ha arrangiato anche l’ultimo album HAI VINTO TU del febbraio 2024 nel quale l’impronta acustica ed elettronica di tutti i 10 brani del disco si sposano con un percorso cantautorale tipico del mio percorso di musicista
Non é la prima volta che collabori con Playmastermovie, come é nata la collaborazione?
Conosco Alessandro Amori da molto tempo, sin dalla nostra collaborazione del 2018 per il video clip Un’estate (ascolta il brano qui), brano dell’album Cuor di leone. Alessandro ha curato con attenzione la regia del video che sottolinea la freschezza e la giovinezza dei due protagonisti. Ma la nostra intesa maggiore è nata con la colonna sonora per il docufilm La Morte Negata. Il brano composto per il film ha reso le immagini (già dense di spessore emotivo) ancora più ricche di pathos e allo stesso tempo speranza.
Pensi che accostare le tue canzoni a certe tematiche ti possa penalizzare come cantautore rispetto ad altri artisti più allineati alla propaganda mainstream?
Sinceramente non penso che la musica sia veicolo di propaganda ufficiale o dissenso. La musica trascende il senso comune del vivere e del sentire e ti pone al di sopra della quotidianità. Ti mette in contatto con una dimensione altra dell’esistere al difuori o al disopra della realtà sensibile; supera il limite umano. In qualche modo ti mette in contatto con il divino. Certo c’è musica e musica, anche se le corde interiori si muovono sempre, anche con un giro di accordi di una canzonetta.
Sei anche un professore e vivi a stretto contatto con i ragazzi. A tuo parere come stanno affrontando questo periodo storico? Che prezzo stanno pagando? Quali le loro risorse?
Sono un professore di scuola superiore. Lavoro in un liceo artistico e ho un contatto diretto con una fascia di età complessa e ricca di contraddizioni. I ragazzi sembrano percepire la complessità del vivere della nostra società attuale ma non hanno più la forza e gli strumenti per cambiare le cose (come accadeva un tempo). L’utilizzo smodato dei social e dello strumento smartphone più in generale, ha portato loro a diventare spettatori e non protagonisti della loro vita. Questa dissociazione va letta come un grande limite di crescita che pone i giovani in una sorta di limbo infantile di dipendenza e non di costruzione del futuro.