Nel pomeriggio del 16 maggio il governo svedese ha formalizzato la decisione di presentare la richiesta per entrare a far parte della NATO.
Al termine di un dibattito parlamentare in merito alle politiche di sicurezza, la primo ministro Magdalena Andersson ha dichiarato che una larga maggioranza del Riksdag (il parlamento svedese) è a favore dell’ingresso nell’alleanza atlantica. “La cosa migliore per la Svezia e il popolo svedese è entrare nella NATO”. La richiesta dovrebbe essere formulata in concomitanza con la Finlandia.
Più tardi, in un comunicato stampa il ministero degli esteri russo ha espresso la convinzione che l’ingresso della Svezia nella NATO “provocherà un serio pregiudizio alla sicurezza del Nord Europa” e ha annunciato che “la Russia dovrà prendere misure tecnico-militari e di altra natura per arginare le minacce alla propria sicurezza che ne derivano”.
In serata il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato che la Turchia si opporrà all’ingresso di Finlandia e Svezia nella NATO. Nessuno dei due stati “ha una posizione chiara e trasparente nei confronti delle organizzazioni terroristiche” e secondo alcuni rapporti “non concederanno l’estradizione di terroristi. Non diremo di sì all’ammissione nella NATO di questi due Paesi”.
Il canale televisivo turco TRT ha riferito che Svezia e Finlandia avrebbero rifiutato la richiesta di Ankara per l’estradizione di 33 persone sospettate di essere coinvolte nell’attività di gruppi considerati di matrice terroristica quali il partito degli operai del Kurdistan e la FETO (Organizzazione Terroristica di Fethullah).
Già il 13 maggio il leader turco aveva detto di non vedere di buon occhio l’ingresso nella NATO di Svezia e Finlandia in quanto considera le due nazioni “una foresteria per organizzazioni terroristiche”.
