MICA È DITTATURA – SANDRO TORELLA

Te lo dice Abbate Luiggi è una rubrica che si propone di gettare uno sguardo sull’attualità attraverso i versi in romanesco del poeta Carlo Renzi interpretati da Sandro Torella, un modo per sorridere e farsi beffa delle contraddizioni del potere, proprio come era costume ai tempi di Abbate Luiggi, una delle cinque statue parlanti della tradizione romana, a cui i romani affidavano le loro proteste contro il potere papalino, affigendo dei messaggi. Rubrica a cura di Alessandro Amori per Playmastermovie.

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MICA É DITTATURA.

Nun dite che impedimo la protesta.

Potete procramà indove ve pare

er libbero penziere, o quer che resta.

Sì, però, senza fà troppe cagnare,

senza invade le piazze e li rioni.

Inzomma, senza rompe li cojoni.

Presempio, si voi state sull’attenti,

tranquilli, in fila, noi v’arispettamo,

fra er civico novanta e er centoventi,

ar centoventidue ve bastonamo.

Tutto chiaro? Mo ‘n dite: “Dittatura”,

dovemo renne la città sicura.

E puro la ministra ariccomanna:

“State boni, ‘n me fate stà in penziero”.

Er popolino dice a chi comanna:

“Nun meriteno da esiste, è giusto, è vero”.

Tu, quinni, manifesta l’oppignone,

ma senza fà la manifestazzione.

E mo, pe spasseggià pe’ Roma mia,

Ho da chiede er permesso ar questurino?

L’antro giorno, nun dico ‘na bucia,

m’aritrovavo a via der Babbuino.

Me scappa ‘na parola: “Libbertà”,

lo sbirro lesto dice: “Qui ‘n poi stà”.

14/11/2021 Carlo Renzi

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