Russia: condanna della manipolazione dell’informazione de “La Stampa”

Il 17 marzo la portavoce del ministero degli esteri russo Maria Zakharova ha rivolto un’aspra critica al quotidiano “La Stampa” che, il giorno precedente, ha pubblicato in prima pagina una foto che ritrae un anziano che, in una strada in cui campeggiano cadaveri, si copre il volto per la disperazione.
Un titolo a caratteri cubitali – “La carneficina” – e articoli che si riferiscono solamente a Kiev e a Leopoli inducono il lettore a pensare che l’immagine si riferisca a un evento occorso in una delle due città.
In realtà la strage ha avuto a luogo il 14 marzo a Donetsk dove un missile ucraino – un razzo Tockha-U – ha provocato 23 morti e il ferimento di almeno 35 persone, alcune delle quali versano in gravi condizioni.

Lo storico Angelo D’Orsi, professore ordinario di Storia delle dottrine politiche all’Università di Torino, ha indirizzato una lettera a Massimo Giannini, direttore del giornale piemontese, suggerendogli di fare autocritica e chiedendogli di precisare chi sia l’autore della foto, se ne sia stato acquisito il diritto di utilizzo e in quale situazione sia stata scattata.
Come è emerso dalle informazioni trasmesse da Giorgio Bianchi, fotoreporter che attualmente si trova in Donbas, l’autore dell’immagine è un certo Eduard Kornienko, che ha dichiarato a Bianchi di non aver ceduto la foto al quotidiano piemontese. Bianchi stesso si è fatto promotore di un appello che ha invitato a sottoscrivere e inviare alla direzione de La Stampa – ed eventualmente all’Ordine dei Giornalisti – per chiedere una rettifica delle informazioni riportate.

L’ambasciata russa in Italia ha sporto una protesta contro l’utilizzo improprio dell’immagine.
E l’intervento della Zakharova ha voluto denunciare “un cinismo che non può passare inosservato”. Ha rimarcato che i morti che si vedono nell’immagine sono la conseguenza “del bombardamento dell’esercito ucraino in DPR” e, nel constatare che “il titolo principale in prima pagina recita ‘Così Kiev affronta l’assalto finale’, come se i corpi delle vittime fossero a Kiev e non a Donetsk”, ha parlato di una fake indicativa di come, in nome del sensazionalismo e di un taglio anti-russo, i giornali occidentali non si preoccupino più di riportare la verità.

[Al momento della pubblicazione di questo redazionale il quotidiano La Stampa non ha provveduto a effettuare alcuna smentita o rettifica e sul sito online campeggia il titolo “Giannini: “In prima pagina raccontiamo gli orrori della guerra: chi disinforma è la Russia, non La Stampa”, N.d.R.]

Facebook
Twitter
Telegram
WhatsApp

Fare informazione è un lavoro a tempo pieno che richiede molte energie e risorse.
Insieme possiamo creare un maggiore impatto nella coscienza collettiva.

ACCEDI A PLAYMASTERMOVIE