Russia-Ucraina: verso un accordo

Il 29 marzo a Istanbul si è tenuto un summit tra Russia e Ucraina.
Al termine dell’incontro, il capo della delegazione russa Vladimir Medinsky ha illustrato quanto discusso.

Mosca, in segno della volontà di allentare la tensione, ha proposto un meeting tra i presidenti Vladimir Putin e Vladimir Zelensky in contemporanea con l’inizio delle trattative di pace orchestrate dai rispettivi ministri degli esteri. E ha presentato la proposta di una drastica riduzione delle attività militari su Kiev e Chernigov.

L’Ucraina ha proposto di proibire sul proprio territorio la produzione di armi di distruzione di massa così come l’installazione di basi militari straniere. E, a patto di ricevere opportune garanzie di sicurezza, accetta di adottare uno status neutrale e non nucleare.

David Arakhamia, un membro della delegazione ucraina, ha specificato che il suo Paese richiede un periodo di 15 anni per le negoziazioni bilaterali in merito allo status di Crimea e Sebastopoli. Periodo durante il quale le parti non dovrebbero impiegare forze armate. Per quanto attiene il Donbas, la questione sarà dibattuta durante l’incontro tra i presidenti russo e ucraino.
L’Ucraina richiede anche garanzie di sicurezza internazionali in forza delle quali le nazioni garanti sarebbero vincolate a prestare assistenza, in caso di conflitto, dopo un periodo massimo di tre giorni di consultazioni. Oltre ai membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, Turchia, Germania, Canada, Italia, Polonia e Israele comporrebbero la rosa dei garanti che, fra l’altro, dovrebbero facilitare l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea.

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