Il 28 aprile la commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni dell’Unione Europea ha approvato due proposte per mantenere in vigore la struttura del certificato digitale COVID – in scadenza il 30 giugno 2022 – per un altro anno.
A motivare tale prolungamento la necessità di “garantire che i cittadini dell’UE possano beneficiare del loro diritto alla libera circolazione indipendentemente dall’evoluzione della pandemia di COVID-19”.
Le modifiche introdotte dalle proposte – che hanno ricevuto 48 voti a favore e 16 contrari – consentono anche agli Stati membri di concedere certificati di test basati su nuovi tipi di test antigenici.
I MEPs (Membri del Parlamento Europeo) hanno emendato le proposte per sottolineare come gli stati membri dell’UE dovrebbero evitare ulteriori limitazioni alla libertà di movimento per i detentori del certificato. Qualora si rendessero necessarie restrizioni – si legge nel comunicato stampa del Parlamento Europeo – “dovrebbero essere limitate e commisurate […] alle più recenti indicazioni scientifiche del centro europeo per la prevenzione e il controllo della malattia (ECDC) e della commissione di sicurezza per la salute dell’UE”.
Con l’obiettivo di eliminare l’utilizzo del certificato appena la situazione epidemiologica lo permetta, dopo sei mesi dal prolungamento è prevista una verifica della necessità o meno del sussistere della misura.