ONU-Russia: dialogo inconcludente

Il 26 aprile il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres è stato ricevuto a Mosca dal presidente Vladimir Putin e dal ministro degli esteri Sergey Lavrov.

Guterres si è fatto portatore dell’interesse dell’ONU a creare le condizioni per un dialogo volto a creare le condizioni per un cessate il fuoco e trovare una soluzione che porti a una pace permanente.

Nel corso di una conferenza stampa seguita all’incontro, Lavrov ha detto di aver spiegato a Guterres che la situazione in Ucraina sia stata in larga parte determinata dall’espansione incontrollata della NATO. Ha poi accusato esplicitamente l’occidente di avere incoraggiato Kiev a introdurre leggi volte a mettere al bando lingua e cultura russe nonché una forma di riconoscimento legale di teorie e pratiche di stampo nazista. Dopo aver sottolineato come il presidente ucraino Vladimir Zelensky abbia rifiutato di confermare la ricezione delle proposte inviate da Mosca una settimana prima, il ministro ha anche espresso scoraggiamento rispetto alla possibilità che le negoziazioni portino a risultati significativi senza che intervenga un cambio di atteggiamento da parte ucraina.

Nel ricordare che la Russia è tra i fondatori dell’ONU e uno dei membri permanenti del Consiglio di Sicurezza, lo stesso giorno Putin ha ribadito il sostegno della Russia alle Nazioni Unite e ai principi su cui l’organizzazione è fondata. “Per noi è un po’ strano ascoltare affermazioni di alcuni dei nostri colleghi che parlano di un odine mondiale basato su regole. Crediamo che la regola principale sia costituita dalla Carta delle Nazioni Unite e dagli altri documenti approvati da tale organizzazione, e non da alcuni documenti redatti da qualcuno perché rispondano ai loro propositi o garantiscano i loro interessi specifici”.
Il presidente russo ha anche confermato la volontà di Mosca di proseguire i negoziati, puntando il dito su quella che ha definito la “provocazione nella città di Bucha” rispetto alla quale ha affermato l’estraneità dell’esercito russo. Secondo Putin a partire da tale episodio i negoziatori ucraini avrebbero fatto marcia indietro rispetto alle posizioni già espresse in precedenza in merito a Crimea, Sebastopoli e repubbliche del Donbas.

Non ci sono state dichiarazioni ufficiali da parte della presidenza russa in merito al colloquio con il segretario delle Nazioni Unite, che si è limitato a esplicitare come dal colloquio con Lavrov siano emerse posizioni che non depongono a favore di una risoluzione del conflitto in tempi brevi.

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