Disagi per i cittadini, ambientalisti preoccupati, esercizi commerciali e spiagge vuote, dubbi su viabilità e sicurezza, 5g, tutti contro il concerto delle polemiche.

Per la seconda volta a tre anni di distanza torna a Cerenova, località marittima a nord del litorale romano, il concerto del Jova Beach Party. E come si evince dal nome anche quest’anno il concerto si è tenuto in spiaggia portandosi appresso una coda di polemiche.

Siamo andati a farci un giro nei pressi del concerto nella seconda delle due date che si sono svolte e dopo aver girato più di mezz’ora per trovare un parcheggio abbiamo chiesto alle persone il motivo di tante polemiche. Prima fra tutte quella di carattere ambientalista, la spiaggia in questione infatti confina con la palude di torre Flavia, zona protetta dove ogni anno, il fratino, un uccello in via d’estinzione, depone le uova.

Tra i pro potremmo pensare che il concerto abbia portato lavoro per le attività commerciali della zona e invece?

Per le strade poi posti di blocco, parcheggi inesistenti e la notte dopo il concerto ingorghi improvvisi/diffusi

Tutta la zona del concerto poi è stata chiusa al passaggio e riservata ai soli abitanti muniti di pass.

Stufi delle ennesime restrizioni della nuova normalità abbiamo deciso di provare a raggiungere il concerto, seppur sprovvisti, come nostra abitudine, del pass.

Non è stato difficile superare le prime barriere ma a poche centinaia di metri dal concerto un nostro collaboratore che procedeva a passo spedito è stato messo a terra da un ragazzo della security mentre, ironia della sorte jovanotti cantava viva la libertà.

Nessun danno fisico per fortuna, ma a questo punto la voglia di avvicinarci il più possibile ci ha spinto fin sotto il limite prossimo all’area del concerto. Questa volta pero’ abbiamo suonato un campanello e grazie all’ospitalità di un residente della zona abbiamo ragginto un punto di vista decisamente privilegiato e dal lì oltre all’instancabile artista 54enne rapper de no’artri abbiamo potuto scorgere anche un’antenna 5g che è stata posta lì pochi giorni prima del concerto e di cui nessuno ne conosce il motivo.

Il giorno dopo il mastodontico palco viene smontato, e la spiaggia appare ai nostri occhi come una lunga distesa. Daltronde le dune che vi erano, a detta dei residenti, vennero spianate già dopo il concerto di tre anni fa quindi un lontano ricordo.

Ci rimane in testa una domanda, dopo che molti cittadini si sono espressi nei mesi scorsi contro questo evento, era così necessario fare un concerto in spiaggia quando esistono centinaia di arene e palasport dedicati in giro per l’Italia ad ospitare eventi canori?
E forse la risposta ce l’ha data lo stesso Jovanotti la sera prima quando cantava Viva la libertà, si la libertà di fare quello che vogliono loro.

Servizio a cura di Alessandro Amori

Riprese e voice over Ciro Mauriello

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