Ucraina: “speciale azione militare” o guerra?

Nella mattinata del 24 febbraio 2022 il presidente russo Vladimir Putin si è rivolto pubblicamente alla nazione e, dopo aver affermato che la NATO sta sostenendo estremisti nazionalisti e neonazisti in Ucraina nel perseguimento dei loro obiettivi, ha comunicato la decisione di condurre una “speciale operazione militare” volta a una demilitarizzazione e “denazificazione” dell’Ucraina stessa.
Stando alle sue dichiarazioni, non sarebbe prevista un’occupazione dell’Ucraina. Le finalità esplicitate sono di sostenere il diritto degli ucraini all’auto-determinazione, contrastare l’espansione – considerata illegittima – della NATO verso est, impedire al governo di Kiev di ottenere armi nucleari – in risposta alla recente minaccia di uno sviluppo interno di armi nucleari facendo uso delle tecnologie nucleari sovietiche tuttora presenti sul territorio ucraino.
Putin si è anche indirizzato ai cittadini ucraini, spiegando che le azioni intraprese dalla Russia sono in risposta a minacce e finalizzate ad evitare l’aggravarsi della situazione, chiedendo ai militari di “deporre immediatamente le armi e tornare a casa”.
Ha poi lanciato un monito contro un possibile intervento straniero, sottolineando come “un attacco diretto alla Russia porterebbe a una risposta immediata e comporterebbe conseguenze senza precedenti.

In prima mattinata, in un video postato su Telegram, il presidente ucraino Vladimir Zelensky ha dichiarato la legge marziale a seguito di attacchi russi contro strutture militari ucraine. Più tardi ha annunciato l’interruzione dei rapporti diplomatici con la Russia. Nel primo pomeriggio ill ministro degli esteri ucraino ha annunciato l’evacuazione dell’ambasciata di Mosca (rimangono operative le strutture consolari).

Molteplici le reazioni nel mondo occidentale

Il Presidente degli USA Joseph Biden ha deplorato la Russia per aver “scelto una guerra premeditata che provocherà una perdita catastrofica di vite e molta sofferenza”, e ha annunciato che intende pianificare con gli altri membri del G7 una serie di ulteriori sanzioni contro la Russia nonché coordinarsi con gli alleati della NATO per approntare “una risposta forte e unitaria che scoraggi qualsiasi aggressione nei confronti dell’alleanza stessa”.

Molti altri leader hanno condannato l’intervento russo in Ucraina.

Il Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg ha parlato di “un brutale atto di guerra” e di una seria minaccia alla sicurezza euro-atlantica e ha invitato la Russia “a interrompere immediatamente la sua azione militare e a rispettare la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina”. Ha aggiunto che non è pianificato alcun invio di truppe in Ucraina e che la NATO, a scopo difensivo, sta intensificando la presenza di truppe nella parte orientale dell’alleanza stessa in territorio NATO. Ha anche lanciato un monito rispetto al caso di un attacco russo contro un Paese membro.

La Commissione Europea ha annunciato nuove sanzioni volte a colpire l’economia russa e ad eroderne la base industriale.

Alcuni dei Paesi dell’Europa Centrale situati al confine occidentale dell’Ucraina – Polonia, Slovacchia e Ungheria – si stanno preparando ad accogliere i rifugiati ucraini.

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