Ucraina: dialogo complesso

Il 26 febbraio 2022 il presidente ucraino Vladimir Zelensky ha confermato di aver accettato la proposta di Vladimir Putin in merito a colloqui “per negoziare la pace e il cessate il fuoco” e ha smentito le voci circolate in senso contrario. Più tardi, si è indirizzato ai propri connazionali accogliendo le offerte dei presidenti dell’Azerbaigian Ilham Aliyev e della Turchia Recep Tayyip Edogan di organizzare le negoziazioni con la Russia.

Nella mattinata del 27 febbraio il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha annunciato l’arrivo della delegazione russa in Bielorussia per incontrare i rappresentanti ucraini. Ha specificato che la delegazione consta di rappresentanti dei ministeri degli esteri, della difesa e di altri dipartimenti, tra cui l’amministrazione presidenziale. Ha poi aggiunto che la scelta ucraina per il luogo delle negoziazioni è caduta sulla città di Gomel. Peskov ha peraltro sottolineato che le trattative non implicheranno, almeno per il momento, la sospensione delle operazioni militari russe.
In una nota su Telegram Zelensky ha replicato confermando di voler porre fine alla guerra e di voler organizzare un incontro, ma non in territorio bielorusso, quanto piuttosto “in una qualsiasi città in un Paese da cui non volino missili” suggerendo città quali Varsavia, Budapest, Istanbul, Baku.

Nel primo pomeriggio il vice ministro russo degli esteri Andrey Rudenko ha commentato di non comprendere la scelta ucraina delle città proposte per il summit, spiegando che la Russia ritiene più opportuna la Bielorussia per ragioni logistiche di prossimità per entrambe le parti.
Zelensky ha infine confermato che la delegazione ucraina incontrerà quella russa senza porre condizioni. Anche se il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba, pur affermando che “se il risultato è la pace sarà la benvenuta”, ha precisato che la volontà di non cedere “neanche un centimetro” del territorio ucraino.
Sul fronte russo, l’assistente del Presidente Vladimir Medinsky ha confermato la volontà della Russia di addivenire alla pace.

Una serie di botta e risposta che hanno portato le parti a convenire su Gomel dove, salvo contrordini, l’incontro si terrà il 28 febbraio.

Sempre nel pomeriggio il primo ministro israeliano Naftali Bennett ha offerto a Putin di giocare un ruolo di mediazione al fine di interrompere le operazioni militari.
Il Cancelliere tedesco Olaf Scholz ha affermato che la Germania non rifiuterà il dialogo con la Russia, sostenendo il bisogno di interventi diplomatici perché “la Russia costituisce una minaccia alla sicurezza”.
Due interventi che contemperano la posizione manifestata in mattinata dal ministro degli esteri britannico Elizabeth Truss che ha espresso alla BBC il suo pieno sostegno a cittadini britannici che, a titolo individuale, decidessero di recarsi in Ucraina per unirsi a una non meglio precisata “forza internazionale”.

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