Siamo nel periodo delle feste di Natale ed è ovviamente tempo di regali. Soprattutto per i più piccoli. Ed è anche giusto riflettere su cosa regalare ai propri figli.
Inutile nascondersi il fatto che una volta era più semplice. Non vogliamo fare gli elogiatori del tempo che fu, ma i bambini, un tempo, erano esposti paradossalmente a maggiori stimoli.
Oggi l’evoluzione di internet, che oramai ha sostituito la televisione come “baby sitter”, sta “uccidendo” tali stimoli.
Il genitore, che nel mondo moderno non ha un attimo di riposo, spesso lascia il tablet al piccolo. E i contenuti per bambini sono spessissimo di bassa qualità, senza trama, brevi. Questo sta uccidendo la capacità di concentrazione nei bambini. La scuola aiuta sempre meno: insegnanti sempre più svogliati e soprattutto “indottrinati”, che al posto di sviluppare il pensiero, la curiosità e la creatività si buttano sulla famigerata “agenda 2030”. D’altronde la scuola è “pubblica” e allo Stato, quantomeno allo Stato dei nostri giorni, non interessa avere cittadini creativi, ma robottini obbedienti.
I bambini sono curiosi per natura. Basta trovare l’argomento giusto. Chi scrive è riuscito ad appassionare il proprio figlio al mito greco grazie ad un libretto sull’Odissea. Ma a volte i bambini scovano da soli le tematiche che li possono interessare: sempre il figlio di chi scrive ha scoperto la storia del Titanic e ci si è appassionato: e anche qui grazie a libretti abbiamo potuto approfondire insieme aspetti della vita marinara e grazie ad un puzzle trovato alla Feltrinelli abbiamo potuto sviluppare le capacità di ragionamento.
Negli ultimi 10/15 anni abbiamo assistito ad un crollo della vivacità dei ragazzi. Ancora nei primi anni 2000 i ragazzi, anche quelli considerati “molto vivaci”, erano comunque vivi. Magari ignoravano la data della battaglia di Waterloo, ma non per questo erano spenti. Oggi i ragazzi che erano bambini nei primi anni 2000 sono molto più spenti e anestetizzati. Non solo si è raggiunto un livello di ignoranza inimmaginabile anche solo una decina di anni fa (mi è capitato uno studente liceale che addirittura ignorava cosa fosse l’aurora), ma la cosa più preoccupante è l’apatia, l’assenza di interesse per qualsiasi cosa, fosse anche la più banale.
Abituati ai tempi e ai contenuti di Tik Tok fanno fatica a seguire un contenuto filmico di mezzora, nemmeno riescono ad afferrare una trama più complessa di un balletto. Oltre ad un mondo ristretto pare non esista altro, ed è un paradosso pensando che in quel cellulare, teoricamente, hanno a disposizione quasi tutto lo scibile umano. Gli anni del Covid hanno peggiorato la situazione perché sono stati devastanti per la creatività e la curiosità dei bambini.
Per Natale regalate loro la curiosità. Non è impossibile. Questo appello è diretto soprattutto a chi ha bambini piccoli, dalla testa ancora vergine e dai mille perché. Non stufatevi a rispondere ai loro perché: questo li stimolerà.
Accondiscendete alle loro curiosità, anche alle loro monomanie, pure quando non ce la fate più a sentirvi ripetere domande ossessive sul medesimo argomento. Se direte loro che la cosa vi sta scocciando potreste spegnere una fiammella.
E concedetevi un Natale guardando assieme qualche cartone. Ma un cartone che abbia una trama e una lunghezza di almeno un’ora. Non importa quanto semplice possa essere questa trama. Cercate di incuriosire.
Perché questa è la parola chiave: incuriosire. Prima che la scuola statale proceda verso un lavaggio del cervello politico fatto di gender, di vaccini, di emergenza climatica, di antifascismo, di Russia brutta e cattiva. Ovviamente senza alcuno stimolo a ragionare o a incuriosire perché sia mai che salti fuori qualche testa pensante che possa mettere in discussione la montagna di slogan vuoti su cui oramai si regge tutto il panorama culturale e mediatico italiano.
Fate il più bel regalo possibile ai vostri figli: la curiosità. Perché solo grazie alla curiosità si diventa liberi.