🔴 Il 17 febbraio è entrato in vigore il decreto firmato dal governo il giorno prima che introduce il divieto per le pubbliche amministrazioni di acquistare crediti fiscali ed elimina la possibilità di ricorrere a sconto in fattura o cessione dei crediti d’imposta al posto della detrazione. La misura colpisce diversi interventi che potevano beneficiare di tale agevolazione, primo fra tutti il c.d. Superbonus 110 che riguardava principalmente lavori di ristrutturazione e di efficienza energetica.
La presidente di Federcostruzioni Paola Marone ha definito “disastrosa” la scelta del governo in quanto “apre una voragine economica e sociale” perché provocherà “fallimenti, contenziosi per opere incomplete” e l’espulsione di molti lavoratori dal mercato.
La presidente dell’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) Federica Brancaccio ha sottolineato che il decreto “blocca il futuro” di circa 20mila imprese a rischio fallimento.
Confartogianato ha quantificato in 470mila i posti di lavoro a rischio,
Il ministro degli esteri Antonio Tajani ha giustificato la decisione: “La responsabilità di quello che è accaduto è del governo Conte, del governo dei 5 stelle, siamo stati costretti a fare così […] per tutelare il bilancio dello Stato si è deciso di bloccare i crediti”.
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