Bagarre politica dà voce agli INVISIBILI

Sta suscitando scalpore la proiezione di Invisibili, il documentario che denuncia gli effetti avversi da vaccino COVID-19 prodotto da Playmastermovie, con la regia di Paolo Cassina, prevista per sabato 26 novembre a Casarza Ligure con il patrocinio dell’amministrazione comunale.
Ed è proprio il grande contributo offerto dal Comune di Casarza per la realizzazione di questo evento – non solo attraverso la messa a disposizione di uno spazio, episodio più unico che raro per coloro che si discostano dalla narrazione dominante, ma anche mediante la copertura di parte dei costi della pubblicizzazione – ad essere stato oggetto di pesanti critiche da parte del consigliere regionale della parte avversa, Luca Garibaldi (PD), il quale lamenta, dando così il via ad una bufera social, che le autorità locali “patrocinino un evento di associazioni No Vax per parlare di reazioni avverse ai vaccini”: affermazione che lascia presupporre quantomeno un giudizio di scarsa credibilità dell’argomento proposto, come si conferma nel seguito del post, in cui i gruppi che portano all’attenzione simili problematiche vengono detti “instillare dubbi e perplessità” e “alimentare paure e fake news”.
Difende le sue posizioni il sindaco Giovanni Stagnaro, così come il consigliere regionale Claudio Muzio (FI), la cui presenza alla proiezione – ricordiamo che gli organizzatori hanno esteso l’invito “a tutte le autorità civili e sanitarie del comprensorio” – viene definita, sempre dal “collega” del Partito Democratico, poco auspicabile. “Finché sarò sindaco di Casarza Ligure le porte del Comune saranno aperte a tutti coloro che, nella legalità, vogliono esprimere le proprie opinioni” spiega su Facebook il primo cittadino – figura che ha la facoltà di concedere o meno gli spazi pubblici al chiuso in base non solo alla conformità alla legge dell’iniziativa proposta, ma anche alla sua rilevanza per la comunità.
E – a proposito di rilevanza – non si fanno attendere le repliche da parte dei cittadini, così come quelle di altre parti politiche e associazioni: “Non ha senso parlare di No Vax quando le persone nel documentario sono tutte vaccinate” viene fatto osservare. E anche, da parte di una ragazza di 22 anni coinvolta nel dibattito direttamente, in quanto colpita da reazioni avverse: “non si tratta di fake news, abbiamo le documentazioni e i referti scritti […] che attestano la correlazione”. Importante, ai fini di “non distorcere le reali intenzioni dell’evento”, sottolinea il Comitato Ascoltami, che ha contribuito concretamente alla realizzazione del documentario, specificare che Invisibili “ha come solo e unico scopo quello di trattare le problematiche di salute riscontrate da persone […] che si sono fidate e affidate, che hanno creduto nella scienza e che adesso stanno male”; così come precisare che la proiezione di sabato 26 vedrà anche la presenza di un medico: la dottoressa Loretta Bolgan, in collegamento da remoto.

“Democrazia non significa parlare di tutto come se tutto fosse vero” aggiunge Germana Perego di Prospettiva Civica per Casarza. Riflessione alquanto appropriata poiché, specialmente in un momento storico difficile come quello attuale, è del tutto controproducente che all’interno della pubblica assemblea si dia rilevanza a temi infondati, che non avrebbero alcun altro risultato se non quello di trasformare il confronto in un marasma indistinto. A patto che determinate considerazioni non siano animate da malafede, piuttosto che da un sano buon senso, e non vengano utilizzate strumentalmente per nascondere sotto il tappeto verità scomode, che minerebbero alle fondamenta una pubblica sicurezza che, da qualche anno a questa parte, si va configurando sempre più nella forma di una gabbia.

Interessante rimarcare come argomenti considerati tabù dalla narrazione dominante, e pertanto sottaciuti dai principali canali di comunicazione, destino un’attenzione notevole qualora trovino la strada per emergere. Di questo va dato merito, nella specifica occasione, all’Assemblea Popolare Tigullio che, astenendosi da preconcetti di alcun genere, ha organizzato l’evento in questione con l’unico scopo di ascoltare e fare ascoltare storie, drammatiche, che avrebbero rischiato altrimenti di scomparire tra l’indifferenza generale: ferite profonde che, se private della possibilità di essere condivise, rischierebbero di conservare solo la dimensione del dolore, senza così riuscire a raggiungere la meritata redenzione. La particolare sensibilità da parte dei curatori nel coinvolgimento di enti che sarebbero tenuti, per la loro stessa natura, a dare un sollievo – quantomeno sul piano fisico – a coloro che si stanno misurando con le conseguenze gravissime di un gesto compiuto per dovere sociale è riuscita a portare attenzione su un dibattito fino a poco prima riservato ad una nicchia, e a dare quindi voce alle problematiche di cittadini che sarebbero, altrimenti, rimasti… invisibili.

Guarda qui il documentario Invisibili https://www.youtube.com/watch?v=AKrE-gIu4lY&t=4929s

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