Il 4 marzo 2022, al termine dell’incontro tra il leader cinese Xi Jinping e il presidente russo Vladimir Putin, una dichiarazione congiunta ha affermato “il forte sostegno reciproco per la protezione dei rispettivi interessi chiave”.
La Russia ha avallato la posizione della Cina in merito a Taiwan, ritenuta una parte inalienabile della Cina stessa, e si oppone a qualsiasi forma di indipendenza di Taiwan; la Cina sostiene la Russia nel suo opporsi a un ulteriore allargamento della NATO.
Il 5 marzo, nel corso di una conversazione telefonica con il segretario di stato USA Athony Blinken, il ministro degli esteri cinese Wang Yi ha detto che la Cina si oppone a qualsiasi mossa che “getti benzina sul fuoco” in Ucraina. Ha auspicato che al fine di risolvere la crisi, oltre alle trattative tra Russia e Ucraina, si instauri un dialogo volto a creare in Europa un meccanismo di sicurezza equilibrato, invitando USA e Europa occidentale a considerare l’impatto negativo sulla sicurezza della Russia dell’espansione della NATO verso est.
Il 7 marzo Wang Yi ha definito la Russia “il più importante partner strategico” e recusato che “l’amicizia tra i due popoli è a prova di bomba”.
Pechino ritiene che le sanzioni non facciano che aggiungere problemi e mettano in pericolo una risoluzione politica del conflitto.
Wang ha anche affermato che gli Stati Uniti starebbero cercando di aumentare la pressione sulla Cina in merito alla sua sovranità territoriale, sottolineando come Taiwan sia una questione “fondamentalmente diversa” dall’Ucraina in quanto l’isola è “una parta inalienabile del territorio cinese”.
