Il Ministero degli Esteri russo sferza DI Maio e Guterres

Secondo un’agenzia per il momento battuta solamente da AGI (Agenzia Giornalistica Italia), nel primo pomeriggio del 23 febbraio 2022 il ministero degli esteri russo avrebbe reagito in modo inusuale alla affermazioni del ministro degli esteri italiano Luigi Di Maio. Questi ha escluso la possibilità di contatti con la leadership russa fino a quando non ci sarà una concreta diminuzione della tensione in merito all’Ucraina. Da parte russa sarebbero pervenute delle critiche in merito alla “strana idea di diplomazia” del nostro ministro e uno sferzante monito per sottolineare che la diplomazia “è stata inventata solo per risolvere situazioni di conflitto e alleviare la tensione, e non per viaggi vuoti in giro per i Paesi ad assaggiare piatti esotici ai ricevimenti di gala”. A chiosare ci sarebbe stato un invito a fare prova di maggior professionalità: “I partner occidentali devono imparare a usare la diplomazia come professione”.

Se confermate – per il momento nemmeno la TASS ha accennato alla questione – le osservazioni del dicastero russo, oltre a manifestare apertamente la tensione soggiacente alla delicata situazione su cui è focalizzata l’attenzione di tutta la comunità internazionale, getterebbero discredito in merito alla tradizione e alle relative, comprovate capacità in ambito diplomatico del nostro Paese.

Forse il nervosismo russo nasce dalle affermazioni del segretario generale dell’ONU Antonio Guterres che, il 22 febbraio 2022, ha gettato benzina sul fuoco criticando il riconoscimento russo di DPR e LPR, accusando la Russia stessa di aver violato la sovranità dell’Ucraina e asserendo di non considerare la presenza dei militari russi come un elemento pacificatore. Il ministro degli Esteri Sergey Lavrov ha replicato che Guterres ha fatto affermazioni incompatibili con la sua carica e ha deplorato il fatto che lo stesso non abbia accennato alla necessità di conformarsi al Protocollo di Minsk (2014), come peraltro avallato nel 2015 dalla risoluzione 2202 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

Il braccio di ferro tra Russia – con le intenzioni di solidarietà e sostegno recentemente manifestate da Cina e Turchia – e NATO si sta facendo aspro anche in ragione delle sanzioni paventate o in procinto di essere attuate nei confronti della nazione guidata da Putin.

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