Non è andato tutto bene, cronaca di un film.

5 aprile 2024

“Noi siamo i testimoni. Siamo i custodi della memoria e i guardiani della verità. Non retrocederemo di un passo, nella pretesa della giustizia. Non smetteremo un solo attimo di raccontare; scrivere; mostrare. Useremo le armi potenti della Bellezza e dell’Amore; della Consapevolezza e della Risonanza tra Anime affini, strette in un patto che ci ha unito per sempre. Non vi sarà luogo in questo mondo e in qualsiasi altro dove potrete rifugiarvi. Non sarete al riparo dalla pena e dalla dannazione per i crimini che avete commesso. Immani. Lo promettiamo. Come allora, e ogni giorno.”

Rebecca Raineri

Durante la proiezione in anteprima nazionale di “Non è andato tutto bene – Le Verità negate sul Covid19”, mentre scorrono le immagini, mi sale un groppo in gola, applaudo, stringo la mano di chi mi è seduto accanto, perché mi tornano alla memoria gli accadimenti e abitano nuovamente il cuore le emozioni che mi hanno accompagnato negli ultimi straordinari quattro anni.

Com’è cominciato tutto questo?

È il professor Alessandro Meluzzi, psichiatra e criminologo, ad aprire la nuova opera di Paolo Cassina, prodotta da Playmastermovie di Alessandro Amori: il più importante e completo docu-film realizzato sinora su quanto è accaduto in Italia, e nel mondo, a partire dal dicembre del 2019.

È lui a pronunciare, da subito, la parola ‘psico-info-pandemia’, cosicché non vi siano dubbi riguardo a ciò che verrà narrato.

Questa storia inizia in Cina, nel grande mercato ittico di Wuhan: vengono registrati casi di polmonite atipica, una sindrome respiratoria acuta riconducibile alla Sars.

L’epidemia si diffonde in Europa, a partire dall’Italia, e ovunque, in poche settimane.

La sequenza del nuovo Coronavirus, chiamato poi Sars-Cov2, è pubblicata il 10 gennaio 2020.

Il virus sembrerebbe essere il frutto di una mutazione genetica, che dal pipistrello è arrivata all’uomo, attraverso il pangolino malese.

Ben presto però questa ipotesi è messa in discussione, e il virus appare più verosimilmente una creazione da laboratorio, sfuggita al contenimento.

Alessio Fortunati, mbio; phd; biologo molecolare

“Nel contempo si scopre che gli Stati Uniti finanziano gli esperimenti nel laboratorio di virologia di Wuhan, per ricerche di tipo militare.”

L’11 marzo del 2020 l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) dichiara ‘Pandemia’.

Big Pharma, Anthony Fauci, FDA (Food and Drug Administration) e CDC (Centers for Disease Control and Prevention) sono pronti alla più grande sperimentazione nella storia dell’umanità: l’utilizzo dei vaccini ad mRNA.

All’improvviso sullo schermo compare Piazza del Duomo, a Milano: è deserta. Un cielo terso, di primavera. Infinita Bellezza. Pace. Silenzio.

Sembra un miracolo, ed invece è un incubo, mai immaginato: siamo agli arresti domiciliari, un intero Paese forzatamente chiuso in casa, in ‘lockdown’.

Siamo soli; impauriti; minacciati da un virus sconosciuto, e da un’informazione mainstream – unica finestra su ciò che accade fuori – che ci comunica ossessivamente il numero dei contagi e dei morti, in crescita esponenziale, negli ospedali e nelle RSA.

Fioccano i cosiddetti DPCM, i Decreti Ministeriali che limitano sempre più le libertà individuali, contravvenendo ai principi stessi sanciti dalla nostra Costituzione.

Un ‘colpo di Stato’ insomma, per il nostro bene.

Arriva anche l’obbligo della mascherina chirurgica e del modello avanzato ffp2, per arginare i contagi.

Ci hanno trasformati in alieni senza volto, fantasmi che obbediscono all’autorità per sopravvivere a un oscuro maleficio.

È bandita ogni attività culturale, che implichi ‘aggregazione’.

Non si può pregare nelle Chiese. Non si può andare in palestra.

I bambini non possono giocare nei parchi, e non puoi acquistare per i tuoi figli gli album da dipingere con le tempere, e neppure le pentole per cucinare, e gli assorbenti igienici, anche se hai le mestruazioni.

Non si celebrano i funerali: i nostri cari muoiono senza una carezza, e ciò che resta di loro è restituito alle famiglie in sacchi neri, della spazzatura.

“Andrà tutto bene!” è lo slogan che il Governo regala al suo popolo, per consolarlo, come le brioche che la regina Maria Antonietta suggerì di distribuire ai Francesi affamati dinnanzi ai cancelli di Versailles.

Il sottotitolo adeguato avrebbe dovuto essere: “Come far fallire l’Italia”, per svenderla in saldo agli artefici del patto atlantista e globalizzato.

CAPITOLO PRIMO

LE CURE NEGATE

Angela Camuso, giornalista e scrittrice: “Mi sono resa conto che era successo qualcosa di gravissimo, come una crepa, e che nulla sarebbe più stato come prima.”

La disperazione e il terrore insinuati nei cuori di ciascuno di noi hanno avuto un unico scopo: preparare il terreno per la somministrazione dei sieri sperimentali, chiamati impropriamente ‘vaccini’ contro la Sars-Cov2.

Giovanni Trambusti, ingegnere e analisi dati

In Svezia non vi è stato nessun lockdown, e i morti sono stati notevolmente inferiori all’intera Europa.

Avv. Lina Manuali, già giudice onorario Tribunale Penale di Pisa: “Si è posta la popolazione agli arresti domiciliari, in violazione dell’Art. 13 della Costituzione: La libertà personale è inviolabile.”

Si introducono i tamponi nasali, per determinare la positività al Covid19, e quindi autorizzare o meno i contatti con l’esterno, ma soprattutto per ingrassare in maniera abnorme società nate dal nulla e talora vicine a esponenti della politica italiana. Quegli stessi tamponi infatti, ben presto si riveleranno inaffidabili rispetto al fine per cui li si era adottati: una frode in piena regola, insomma.

Prof. Giovanni Frajese, medico endocrinologo: “Pubblicazioni scientifiche dimostrano che le mascherine non contribuiscono in modo significativo alla riduzione del contagio, e però causano un aumento notevole di anidride carbonica nel sangue, superiore ai limiti consentiti per legge. Sicché nei bambini costretti ad indossarle a scuola, esse hanno provocato un danno ipossico chiaro e certificato.”

I decessi attribuiti al virus appaiono pressoché come l’unica causa di morte in Italia, nel 2020, colpevolmente favoriti dalla latitanza dei medici di base, e da quello che è stato poi definito ‘il protocollo della morte’ – invece che ‘di cura’ -, ovvero paracetamolo e vigile attesa.

Il 18 marzo del 2020 si raggiunge uno degli apici del dramma che viene rappresentato: a Bergamo sfilano i camion militari con le bare dei morti da Covid19.

Prof. Mariano Bizzarri, medico oncologo e saggista: “Sono state impedite le autopsie che avrebbero portato a conoscere la verità, sul virus e sulle cause dei decessi.”

Stefano Manera, medico chirurgo specializzato in anestesia e rianimazione: “Quando lavoravo a Bergamo, nel momento dell’emergenza, abbiamo effettuato le autopsie che il Ministero della Salute scoraggiava, e cosi si è avuto un quadro chiaro – con pubblicazione anche su Lancet – della patogenesi del Covid, che era duplice: da un lato, una polmonite interstiziale, dall’altro, la coagulopatia disseminata.”

Ma ai piani alti non si voleva studiare la malattia, certamente non la si voleva curare: ogni paziente ricoverato fruttava un patrimonio.

Nella sala buia del cinema assisto alle testimonianze dirette delle vittime di questo progetto criminale. Penso di essere forte e preparata, perché c’ero, conosco i fatti, li ho raccontati, e mi sono documentata ogni giorno, da almeno quattro anni. Eppure. Eppure sono scossa, e incredula: non è un film dell’orrore, è accaduto davvero.

Come abbiamo sopportato tutto questo?

Come siamo sopravvissuti a un abominio di portata inenarrabile?

Esseri umani torturati deliberatamente, resi invalidi e persino condotti alla morte con il solo scopo di incassare denaro pubblico, e ingenerare una paura tale da giustificare la fase successiva dell’esperimento globale.

Il violino suona in una piazza d’Italia, per accarezzare le foto delle persone che abbiamo perduto, che ci hanno strappato, e dare conforto all’anima di chi è rimasto privo dei propri affetti, e porta il macigno del senso di colpa per non aver potuto proteggere chi amava.

Barbara Balanzoni, medico anestesista rianimatore e giurista: “I contagi spesso sono avvenuti in ospedale.”

Andrea Stramezzi, medico chirurgo: “Mi è stato offerto di gestire un reparto Covid: le persone erano convinte di morire, si sentivano abbandonate … dicevo loro che invece le avremmo salvate.”

Le cure c’erano, e quando i medici che agivano ‘secondo scienza e coscienza’ le applicavano, i pazienti guarivano.

190.000 persone decedute, che potevano essere salvate.

Gli ospedali trasformati in bunker inaccessibili, prigioni dalle quali non si poteva comunicare con i propri cari, e non si usciva vivi.

La sedazione profonda come soluzione finale, in pazienti non consapevoli.

Nella primavera del 2020 nascono spontaneamente due grandi gruppi per le cosiddette ‘terapie domiciliari precoci’: Terapie Domiciliari Covid19, grazie all’avvocato Erich Grimaldi, e IppocrateOrg, i cui medici si recano a casa (o in video-chiamata) dei malati abbandonati a loro stessi dalla sanità pubblica, per prendersene cura, salvando migliaia di vite.

Sono entrambi osteggiati dagli esponenti del Governo.

E poi sullo schermo arriva il Dott. Giuseppe De Donno. Non trattengo le lacrime.

La sua scoperta della cura con il plasma iperimmune o convalescente.

La sperimentazione a Pisa, invece che a Mantova, orchestrata perchè fallisse.

Lo scoramento, e l’abbandono della professione ospedaliera, per diventare medico di famiglia.

Il 27 luglio 2021 Giuseppe De Donno viene trovato morto. Non sappiamo se sia stato ‘suicidato’. L’inchiesta è archiviata.

Dott.ssa Alessandra Chiavegatti, magistrato: “Le case farmaceutiche non sarebbero state coinvolte in questo tipo di terapie (col plasma iperimmune), riconosciute come valide a livello mondiale, e nessuno ci avrebbe guadagnato. I monoclonali invece, costosissimi e redditizi, avrebbero riempito le tasche di molti.”

CAPITOLO SECONDO

LA TESSERA VERDE

Tiziana Alterio: “Seguendo la traccia dei soldi, si possono scoprire molte verità legate alla vaccinazione di massa avvenuta in tempo di Covid19.”

Il 27 dicembre 2020 arrivano in Italia su camion refrigerati i ‘vaccini’, approvati dall’EMA (European Medicine Agency), dopo una sperimentazione inadeguata e sommaria. L’estate successiva quegli stessi sieri sperimentali saranno sponsorizzati sulle spiagge, e nelle sagre, durante i ‘party vaccinali’, a base di iniezioni e porchetta.

AstraZeneca; Johnson & Johnson; Pfizer; Moderna sono i nomi di quelli che impropriamente vengono chiamati ‘vaccini’ anti Sars-Cov2, e sono i responsabili – in diversa misura – dei gravi e gravissimi effetti avversi successivi alla loro somministrazione.

Robert Malone, medico e biochimico

Lo scopritore della tecnologia ad mRNA: racconta la scoperta, e la manipolazione che ne è seguita.

Gabriele Segalla, biochimico e ricercatore: “Nel gennaio del 2023 ho pubblicato uno studio che evidenziava come il ‘vaccino’ Pfizer risultava insicuro, instabile, e inefficace, ovvero, per definizione, un ‘medicinale imperfetto’ (Art. 443 del Codice penale italiano), e che sin dal 2019 la casa farmaceutica ne era a conoscenza.”

Massimo Citro della Riva, medico chirurgo e ricercatore: “I sieri producono la Spike, proteina altamente tossica. Non solo quindi non sono vaccini, perchè l’antigene non ha reso incapace di nuocere, ma sono armi biologiche, perchè inseriscono nel corpo una pericolosa tossina.”

Dopo solo sessanta giorni di ricerca clinica (dai dieci anni consueti), si è sganciata sulla popolazione una bomba a orologeria, spacciandola per farmaco salvavita, efficace e innocuo.

Maurizio Federico, virologo, direttore del Centro Nazionale per la Salute Globale – ISS:

“Nel marzo 2021 pubblicai su una rivista scientifica internazionale le criticità dei ‘vaccini’ anti Sars-Cov19: fui ignorato.”

Ma come si è arrivati a una inoculazione di massa, ben accetta dalla maggioranza delle persone?

Si parte da lontano, dal 2000, da Bill Gates, dalla sua Fondazione, dalla finanza internazionale riunita a Davos, che da lì in poi metterà le mani sulla salute pubblica, perché è un business altamente redditizio.

Bill sogna in grande: è il primo finanziatore dell’OMS e delle case farmaceutiche che producono vaccini ad mRNA. Ogni essere umano su questo pianeta dovrà ricevere il proprio veleno, con la speranza che gli abitanti della Terra possano così ridursi significativamente.

L’Italia è l’unico Paese al mondo in cui si è passati all’obbligatorietà di dieci vaccini sui bambini.

Abbiamo la sovranità di una colonia, sicché obbediamo a chi ci ha comprato.

Basta pianificare per tempo una crisi finanziaria o sanitaria, come nel caso di specie, accendere la miccia – il virus -, e seminare il panico per arrivare a una presunta emergenza che autorizza qualsiasi illecito, e la soppressione dei principi cardine della democrazia: la libertà non è più un diritto.

L’oligarchia finanziaria mondiale formata da famiglie ricche e potenti, come i Rockefeller e i Rothschild, e da esponenti di spicco della politica, regnanti, banchieri, giornalisti e chiunque abbia un ruolo ponderale nella società, decide come condurre il mondo, secondo la propria Agenda.

Incredibilmente, i contratti per l’acquisto dei sieri sperimentali e i brevetti sono stati secretati da Big Pharma, nonostante l’investimento abnorme di denaro pubblico.

Nel febbraio del 2021, Mario Draghi sale al Governo, senza essere stato eletto da nessun cittadino italiano. Si farà affiancare dal Generale Figliuolo, per la gestione dell’emergenza Covid, istituendo di fatto una vera e propria ‘dittatura militare sanitaria’, con la complicità pressoché totale dei mezzi di comunicazione, che fungono da cassa di risonanza del Potere, e che gli sono complici nell’aver inaugurato la caccia alle streghe, e aver diviso il Paese tra buoni (i vaccinati) e cattivi (i non vaccinati).

Art. 32 della Costituzione: “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.”

Oltre l’84% della popolazione completerà il ciclo vaccinale di tre dosi: molti lo faranno sotto ricatto, a causa dell’obbligo imposto, ovvero per non perdere il posto di lavoro e non essere esclusi dalla vita civile e sociale, alla stregua di untori di manzoniana memoria.

Chi si sottopone alla vaccinazione, raccomandata in modo particolare ai fragili, ma anche alle donne in gravidanza, agli allergici e persino a chi ha in corso patologie gravi, firma il consenso informato, che in nessun modo avverte dei possibili e probabili effetti avversi, ed esautora i medici vaccinatori da qualsivoglia responsabilità civile e penale.

Mi ricordo la violenza della campagna vaccinale. Mi ricordo che ho avuto paura di perdere tutto, e mi ricordo la scelta di essere pronta a farlo. Mi ricordo di aver chiesto l’esenzione, negata, all’Ospedale Sacco di Milano. Mi ricordo di non aver potuto prendere i mezzi pubblici, e di esservi salita da fuorilegge; e mi ricordo di essere stata accompagnata dalle Forze dell’Ordine in un bar, per andare in bagno.

Mi ricordo i cartelli sulle vetrine dei negozi: “Qui non si entra se non si è vaccinati”.

Mi ricordo le menzogne, gli anatemi, gli insulti, gli auguri nefasti di viro-star; politici; artisti piegati al Potere.

Mi ricordo il Papa, che definiva la vaccinazione un ‘atto d’amore’.

Mi ricordo le dirette on line, con avvocati, medici, e anime illuminate, per alzare le ‘frequenze’, e il morale. Mi ricordo le notti insonni; la ricerca di soluzioni; le discussioni con famigliari e amici. Mi ricordo la solitudine, e l’incredulità.

Sono innocente, mi dicevo. Non ho fatto nulla di male. E a chi mi stava intorno gridavo quasi: Vi stanno ingannando! Perché non mi credete?

Mi ricordo, per sempre, la follia e la crudeltà del Green Pass, una tessera concessa solo ai vaccinati (e a chi, tra i ricchi e famosi, aveva finto – pagando – di vaccinarsi), per poter fare la vita di prima, negata ai ribelli, proprio come quando agli Ebrei, durante la Seconda Guerra Mondiale, venne impedito di esistere.

E così, per aver rifiutato un trattamento sanitario che non proteggeva dal contagio e non impediva di contagiare, infiniti altri raccontano le loro esistenze, e quelle dei loro figli: mutilate e impoverite. Ferite.

Contemporaneamente, milioni di Italiani che non hanno accettato l’abominio del Green Pass, costi quel che costi, si aggregano in associazioni, scendono nelle strade del Paese, manifestano, denunciano, anche attraverso i canali YouTube, e i social – nonostante la censura severa -, e per questo subiscono ritorsioni e violenze fisiche, fino ad arrivare alla vergogna di Trieste, il 18 ottobre 2021, e allo strappo che non dimenticheremo.

Manifestanti pacifici in resistenza passiva al porto della città vengono attaccati dalle Forze dell’Ordine arrivate da fuori regione, in tenuta anti-sommossa, con lacrimogeni, idranti, e manganelli. Chi c’era, racconta che avevano la schiuma alla bocca. Non erano più umani.

Quel giorno ero in ospedale a Milano, per un esame diagnostico, ma appena ebbi notizia di ciò che stava avvenendo, me ne andai, con l’intento di raccogliere informazioni su Trieste, soprattutto attraverso i social, per raccontare i fatti e capire se in contemporanea si stesse manifestando anche da noi, per solidarietà. Vagai per ore, con l’angoscia nel cuore, poiché temevo per la vita di chi era al porto.

Eravamo giunti al punto di non ritorno: lo Stato contro il suo popolo.

CAPITOLO TERZO

REAZIONI AVVERSE

Marianna Cané, giornalista e scrittrice: “I danneggiati da vaccino non esistono, per l’AIFA; talora sono stati cancellati dai report, come pezzi ammaccati di un ingranaggio che doveva apparire perfetto.”

In questo documentario, si è data voce e ascolto a chi si è fidato, o è stato obbligato al trattamento sanitario sperimentale, e adesso affronta il calvario degli effetti avversi.

La pandemia è finita, dice la fondatrice e presidente del “Comitato Ascoltami”, Federica Angelini, ma sul campo siamo rimasti noi, e quello che resta è atroce.

Ancora testimonianze, ancora dolore, per chi soffre, e per chi non c’è più.

Prof. Giovanni Frajese, medico endocrinologo: “Si parla di manifestazioni anafilattiche classiche post-vaccino; di problemi di tipo neurologico, cardiologico, dermatologico, riproduttivo; di paralisi nervo-facciale; di incapacità di poter camminare bene.”

Stanno nascendo bambini con trombi, da mamme vaccinate.

Si nega la correlabilità tra l’inoculazione e le reazioni avverse.

Sono tutti pazienti psichiatrici. Pazzi, insomma.

Dovrebbero ascoltare Anna, la sua storia; vederla sulla sedia a rotelle, con le sue cicatrici, i suoi occhi trasparenti, e il coraggio di essere ancora pacata, dolce, felice persino di aver recuperato la capacità neurologica di riconoscere i suoi quattro figli. Perché Anna non sapeva più chi fosse, e ha smarrito il suo posto nel mondo. Chiede solo di essere curata, vuole camminare, come prima.

Ma un confronto con le istituzioni sanitarie sulle eventuali cure, non è mai arrivato, seppure sia stato incessantemente ricercato dalla Commissione Medico-Scientifica Indipendente presieduta dal dott. Alberto Donzelli.

Gli esperti dell’AIFA hanno disertato all’ultimo momento anche i convegni ai quali hanno partecipato luminari provenienti da tutto il mondo.

Dovrebbero ascoltare anche Emilia Padovano, la donna ritratta sulla locandina del docu-film, che mostra i segni degli effetti avversi: paralisi facciale, neurodermite, stress ossidativo cellulare.

Dovrebbero chiedere perdono. E non basterebbe.

C’è bisogno di ambulatori e studi medici ad hoc per curare i danneggiati. Come quello di Lucca, completamente gratuito, dove visitava il dott. Massimiliano Marchi, riabilitatore psichiatrico e portavoce di “Lucca Consapevole”. Arrivavano da tutta Italia, i malati da vaccino: cercavano ascolto e sollievo dalla sofferenza. Cercavano la guarigione, perchè sono stati avvelenati. Lo studio ha chiuso da poco le sue porte, per mancanza di fondi, e per le forti pressioni delle istituzioni. Nessun altro ambulatorio sembra aver replicato l’ esempio nobile e virtuoso di Lucca.

Franco Giovannini, medico biologo: “Studio il sangue dei danneggiati. Ho visto recrudescenze dei tumori in remissione, e l’esordio improvviso di altre malattie. Ho constatato molte morti tra ragazzi giovani, sani fino all’inoculazione.”

Dovrebbero ascoltare la mamma di Saverio, Francesca Zamella, e la storia di come è morto suo figlio, che era un soggetto fragile, e andava protetto, non torturato.

L’AIFA ha smesso di contare gli eventi avversi da marzo 2022.

Dal 2021 la mortalità è salita, nonostante la fine dell’emergenza Covid.

Sono aumentate le morti per malore improvviso.

Sono triplicati i decessi dei giocatori professionisti FIFA, e probabilmente nelle altre discipline sportive è accaduto lo stesso.

La gente muore per aver creduto a chi doveva proteggerci.

Titoli di coda, sulle note forti e malinconiche di Rocco, che canta e suona ‘Lettera a un Italiano’.

Sipario.

13 dicembre 2021

“Che regalo ci avete consegnato.

Mentre tentate di toglierci tutto, ci avete fatto il dono più grande.

Il dono dell’Amore.

Stiamo costruendo un Nuovo Mondo, tra anime affini, che mai forse si sarebbero incontrate.

Siamo sostenuti dal medesimo conforto: il nostro saldo incorruttibile inviolabile Amore.

Non potete togliercelo, impedircelo, contaminarlo.

Vi compatisco, perché mai lo avete conosciuto, mai lo conoscerete.

Siete perduti, da molto prima di adesso.

La Storia non vi assolverà.

Grazie per aver messo alla prova la nostra resistenza; per averci permesso il riconoscimento reciproco, e suscitato la rinascita.”

Rebecca Raineri

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