TAR del Lazio: corrispondere lo stipendio a dipendenti pubblici non vaccinati sospesi

Con i decreti cautelari n. 721/22, 724/22 e 726/22, il TAR del Lazio ha accolto il ricorso di tre dipendenti pubblici cui in data 4 gennaio 2022 è stata notificata la sospensione immediata dal servizio e dalla retribuzione in applicazione dell’art. 2, comma 3 del decreto-legge 26 novembre 2021, n. 172. Tale disposizione prevede un’estensione dell’obbligo vaccinale a numerose categorie di lavoratori oltre i sanitari.
Le tre istanze di misure cautelari monocratiche – ovvero disposte dal giudicante in assenza di contraddittorio con la controparte – sono state accolte, pur con pronuncia cautelare e limitatamente alla sospensione del trattamento retributivo, non del servizio.
Per quanto attiene le motivazioni, il giudicante ha “ritenuto che, in relazione alla privazione della retribuzione e quindi alla fonte di sostegno delle esigenze fondamentali di vita, sussistono profili di pregiudizio grave e irreparabile, tali da non tollerare il differimento della misura cautelare sino all’esame collegiale”. Il giudizio prosegue per la trattazione collegiale fissata per il 25 febbraio 2022.

La notizia, deliberatamente ignorata dalla quasi totalità del mainstream, potrebbe porre le basi per un cambio di direzione in un contesto in cui la discriminazione ha prevalso sui diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione.

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