Trudeau revoca l’Emergencies Act

Il 23 febbraio 2022 il primo ministro canadese Justin Trudeau ha revocato l’Emergencies Act. La legge, che attribuisce poteri straordinari al governo federale per un periodo massimo di 30 giorni, era stata invocata il 14 febbraio al fine di contrastare il cosiddetto Freedom Convoy. Le proteste e i relativi blocchi, organizzati da un grande numero di camionisti canadesi e dai loro sostenitori a Ottawa in prossimità del Parlamento canadese e in corrispondenza del confine con gli USA, avevano interrotto le principali rotte commerciali e creato un’intensa congestione del traffico. I manifestanti rivendicavano, fra le altre cose, la fine di tutte le misure previste per la pandemia e le dimissioni del governo.

L’introduzione della misura era stata fortemente criticata in quanto secondo più voci, tra le quali la Canadian Civil Liberties Association, a fronte del danno economico procurato, non erano stato compromesse la sicurezza o l’incolumità dei cittadini canadesi. Quindi non ci sarebbero stati i presupposti che la legge prevede come requisiti per la sua attuazione.

In virtù dell’Act, i conti bancari di alcuni partecipanti e sostenitori delle proteste erano stati congelati. A seguito della sua revoca, la RCMP (Royal Canadian Mounted Police) ha iniziato a sbloccare tali conti. Secondo alcune fonti, il ministro delle finanze Christya Freeland avrebbe peraltro precisato che alcuni potrebbero rimanere bloccati in virtù di ordinanze del tribunale o di altro tipo.

Trudeau ha dichiarato “Oggi, dopo un attento esame, possiamo confermare che la situazione non costituisce più un’emergenza”. Ha poi difeso la decisione del suo governo di invocare l’Act e ha sottolineato come, in accordo a quanto previsto dalla legge, entro 60 giorni verrà svolta un’inchiesta volta a determinare le circostanze che hanno condotto al suo utilizzo per la prima volta nella storia del Canada.

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