Ucraina: lavori in corso

Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha confermato che domani 10 febbraio avrà luogo a Berlino l’incontro del Formato Normandia. Il gruppo è costituito dai consiglieri politici di Francia, Germania, Russia e Ucraina. Il primo meeting dell’anno si è tenuto a Parigi lo scorso 26 gennaio. Le parti hanno espresso le reciproche posizioni ma John Sullivan, l’ambasciatore USA in Russia, ha trasmesso al ministro degli esteri russo un documento che sostanzialment rifiuta la richiesta di Mosca di non espandere, per il momento, la NATO sul fronte orientale. Ovvero di interrompere le trattative in corso per l’annessione di Georgia e Ucraina.

Dopo che l’incontro di lunedì 7 febbraio tra i leader francese (Macron) e quello russo (Putin) si è rivelato, nella sostanza, infruttuoso in termini di una risoluzione della questione ucraina, l’8 febbraio Putin ha dichiarato di non vedere soluzioni alternative all’implementazione del Protocollo di Minsk. L’accordo risale al giugno 2014 ed è stato siglato tra Russia, Ucraina e OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) al fine di facilitare la risoluzione di conflitti nei settori orientale e meridionale dell’Ucraina.

In mattinata Marine Le Pen, leader del Front National, ha gettato acqua sul fuoco sostenendo che al momento non sussista una reale minaccia di invasione russa in Ucraina e invitando gli USA ad astenersi da ogni forma di provocazione che potrebbe portare a una seconda guerra fredda tra Occidente e Russia. Difficile dire se la mossa di Le Pen sia più in direzione diplomatica o rivolta ad attirare consensi, considerata la sua candidatura alle prossime presidenziali d’oltralpe che la vedrà in competizione proprio con l’attuale presidente. Sempre in mattinata quest’ultimo ha incontrato il presidente ucraino Vladimir Zelensky. Nella conferenza stampa che è seguita sono emersi segnali nella direzione di una possibile implementazione degli accordi di Minsk, senza peraltro alcuna dichiarazione ufficiale in tal senso.

Il meeting di domani si annuncia carico di aspettative e non scevro da tensioni. Non mancano però i presupposti per un dialogo costruttivo che possa portare le parti a dirimere la situazione.

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