Ucraina: verso una soluzione rapida? Molto rumore, ma certo non per nulla

Nella mattinata del 25 febbraio 2022 il ministro della difesa francese Florence Parly ha gettato acqua sul fuoco dicendo che non ritiene che alcuno Stato Europeo né gli USA vogliano uno scontro militare con la Russia, in quanto l’obiettivo comune è il cessate il fuoco e far sì che le armi nucleari continuino a essere utilizzate solamente come deterrenti. Ha anche precisato come la Francia abbia inviato in Ucraina dei non meglio specificati approvvigionamenti di difesa, escludendo peraltro che si trattasse di attrezzature militari.

Sempre in mattinata, il consigliere presidenziale ucraino Mikhail Podolyak ha dichiarato all’agenzia Reuters che il governo è disposto a discutere con la Russia in merito allo stato di neutralità dell’Ucraina, in caso tale opzione sia possibile. Ha poi enfatizzato come la loro apertura al dialogo vada nella direzione “di un costante perseguimento della pace”.

Nel pomeriggio è arrivata una duplice risposta russa in direzione di un’apertura.
Il ministro degli esteri Sergey Lavrov ha affermato che la Russia è disposta ad avviare colloqui “dopo che le forze armate ucraine avranno posto fine alla resistenza e deposto le armi, in risposta all’appello” di Putin. Ha poi aggiunto che “nessuno ha in programma di attaccare e opprimere [gli ucraini]” ribadendo la volontà di lasciare al “popolo ucraino una possibilità di decidere in merito al proprio futuro”.
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha poi annunciato che la Russia è disposta a inviare una delegazione a Minsk (capitale della Bielorussia) per avviare colloqui con l’Ucraina.

A corollario è arrivata la dichiarazione del ministero degli esteri cinese che ha riportato come, nel corso di una conversazione con il presidente cinese President Xi Jinping, il presidente russo Vladimir Putin abbia affermato che la “Russia è disposta a negoziare con la controparte ucraina ad alto livello”.

La Cina è stata oggetto di una forte sollecitazione in merito alla questione ucraina.

Durante una conferenza stampa tenutasi il 24 febbraio, alla domanda sulla mancata condanna da parte cinese dell’attacco russo in Ucraina, la portavoce del ministero degli esteri cinese Hua Chunying ha dichiarato che la Cina sta monitorando gli ultimi sviluppi e fa appello a tutte le parti perché si adoperino per evitare che la situazione diventi fuori controllo. Ha poi espresso una posizione di osservatore super partes sottolineando come la situazione attuale sia il risultato di un complesso background storico e dell’interazione di molteplici fattori. Ha anche evidenziato come il ministro russo della difesa abbia detto che le truppe non attaccheranno le città.
Ha poi replicato alle affermazioni del portavoce del dipartimento di stato USA Ned Price che, dopo aver invitato la Cina a rispettare il principio di sovranità di stato e integrità territoriale, ha detto che la Cina ha l’obbligo di sollecitare la Russia a fare marcia indietro. Nell’esprimere preoccupazione per l’intensificarsi delle relazioni tra Cina e Russia, Price ha anche accusato la Cina di stare cercando di usare la propria influenza sulla Russia per creare un ordine mondiale che entrambe vogliono.
La Chunying ha fatto notare che, proprio in merito al rispetto di sovranità di stato e integrità territoriale, gli USA non siano proprio legittimati a bacchettare la Cina vista, sostanzialmente, la posizione belligerante degli USA stessi che, nel corso della loro storia di ormai quasi 250 anni, hanno quasi sempre condotto operazioni militari all’estero. Ha anche sottolineato come la Russia, essendo un membro permanente del Consiglio di Sicurezza ONU e una nazione potente e indipendente, sia in grado di formulare e implementare la propria strategia diplomatica in modo altrettanto indipendente sulla base dei propri interessi nazionali.

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