Venezia: il ritorno dei dazi

Il 19 aprile il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha annunciato l’introduzione, a partire dalla prossima estate, della prenotazione obbligatoria per l’ingresso nella città lagunare. La ragione del provvedimento risiede nell’eccezionale flusso di visitatori riportato dai quotidiani locali. Nel corso del weekend pasquale il numero dei turisti sarebbe oscillato tra i 140mila e i 160mila, numeri che rischiano di portare la città nel caos, nell’ottica del primo cittadino.
“Oggi in tanti hanno capito che la prenotabilità della Città è la strada giusta da intraprendere, per una gestione più equilibrata del turismo” ha twittato. Oltre alla prenotazione, nei piani del Comune a partire dal 2023 è previsto un contributo di accesso.
“Saremo i primi al mondo in questa difficile sperimentazione” ha aggiunto con orgoglio Brugnaro, nel rallegrarsi per la ripartenza del turismo dopo un lungo periodo di stagnazione che ha messo in ginocchio gli operatori del settore.

Storicamente, per trovare traccia di una gabella all’ingresso di persone in una città occorre risalire al dazio delle bollette, un tributo napoletano che nel sec. XVIII gravava sugli stranieri di passaggio o in visita al comprensorio partenopeo.

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