La resistenza di Povia dagli esordi ad oggi – The Free Fest

La carriera di Giuseppe Povia prende il volo nel 2005 a Sanremo, con la canzone “I bambini fanno ooh”, esclusa dalla competizione prima dell’inizio delle serate a seguito di una sua esecuzione in pubblico, ma – nonostante ciò – ammessa per essere presentata come brano fuori gara.
L’inconveniente non impedisce al brano di raggiungere il successo, che si riscontra con il primo posto nella hit parade italiana per ben 20 settimane.

L’incoronazione “ufficiale” sul podio del Festival avviene l’anno successivo con il brano “Vorrei avere il becco”.
Povia scala le classifiche, tuttavia non rinunciando a prendere posizione su temi sociali delicati, come quando dal palco del Family Day si schiera contro i DICO, disegno di legge emesso dal governo Prodi relativo alle unioni di fatto.

Nel 2008, in polemica con Pippo Baudo da lui definito “tornacontocratico”, organizza una “contromanifestazione” musicale denominata Independent Music Day, dando così il via ad un’escalation di decisioni forti, in contrasto con l’allineamento della maggior parte degli artisti italiani al pensiero unico imperante, che sarebbero costate care al cantautore, il quale, dal canto suo, dimostra fin da subito di non aver timore di esprimere in pubblico posizioni controcorrente.

Cosa che si ripete nel 2009, quando, sempre a Sanremo, presenta il brano “Luca era gay”: la storia di un uomo che si definisce omosessuale per poi riscoprire la propria eterosessualità.
Il brano scatena le polemiche delle associazioni Lgbt e sfocia addirittura in un’interrogazione parlamentare per presunte violazioni della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.

Ma è “La verità”, brano sull’eutanasia ispirato alla vicenda di Eluana Englaro dell’anno successivo, che segna l’inizio di un vero e proprio ostracismo da parte dell’establishment della musica italiana.
A Povia non resta, a questo punto, che affidarsi alla rete per intercettare il suo pubblico.

Nel 2016 si autoproduce l’album “Nuovo contrordine mondiale”, in cui – in anticipo sui tempi – porta all’attenzione temi, come l’euroscetticismo, il debito pubblico, i poteri occulti a capo del mondo, da sempre etichettati dal mainstream come fantasiose teorie del complotto e che solo a seguito della pandemia sarebbero stati rivalutati da una parte sempre crescente dell’opinione pubblica.

Povia ha pagato caro il prezzo della sua franchezza e ad oggi è uno dei pochi artisti che si pone a difesa della libertà d’espressione, non disdegnando di esibirsi anche in concerti privati pur di – usando le sue parole – “condividere musica e idee, non rendere conto a nessuno e sentirsi vivo”.

Valori imprescindibili che vedono Povia a pieno diritto ospite della prima edizione del TheFreeFest, una tre giorni di arte, musica e informazione che si terrà il 9-10-11 settembre a Equilandia, Ravenna.

Per info e prenotazioni vai sul sito www.thefreefest.com

Un evento per celebrare la propria esistenza con gioia e determinazione e che vede nell’aggregazione l’atto più rivoluzionario che esista.

The Free Fest, celebrating life

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